Chi Siamo

Il Consorzio Idraulico del Tombone venne costituito dai proprietari dei terreni racchiusi fra l’argine consortile e l’argine maestro del fiume Po, su sponda destra in provincia di Parma,  nel lontano marzo 1835. Benché la zona inclusa in detto comprensorio sia considerata da decenni ” zona golenale “, in quanto sita tra il fiume Po e l ‘argine maestro, è accertato che non si tratta di golena strappata al fiume Po in epoca recente ma di terreno di quota molto elevata che da periodo ultrasecolare è coltivato a normale rotazione agraria per opera di numerosi nuclei famigliari. La sua formazione è di gran lunga antecedente al periodo in cui  si diede inizio, da parte dell’ uomo, alle opere di canalizzazione del fiume, al fine di controllarne il corso e renderlo navigabile ; ne è  prova  l’ esistenza di un insediamento urbano alla periferia nord-ovest del centro abitato di Zibello ( Zona Rota Ancone ) , facente parte tutt’ oggi del Consorzio del Tombone.

L’argine di difesa si sviluppa nei Comuni di Zibello e Roccabianca per una lunghezza complessiva di  Km 10, con partenza dagli impianti sportivi di Zibello fino alla frazione di Stagno di Roccabianca, anch’ essa fino al 1980 facente parte del  Consorzio del Tombone.

Il Consorzio è caratterizzato dai seguenti elementi :

  • Estensione complessiva   ha 971,8303
  • Culture maggiormente praticate Mais – Frumento – Pomodoro – Barbabietola –  Erba medica e prati in genere
  • Numero consorziati (alla data del 31.12.2020)  214
  • Abitazioni rurali con annesse aziende agricole   18
  • Abitazioni civili   34
  • Popolazione complessiva residente   100 unità circa

All’interno del  Consorzio si trovano inoltre :

  • Un ospizio per anziani ( Casa di Riposo S.Lucia – località Pieveottoville ) ospitante oltre 40 unità, struttura di proprietà della Chiesa Parrocchiale , recentemente rinnovata nelle strutture ed efficiente dal punto di vista del servizio offerto ;
  • Le strutture sportive del Comune di Zibello ( 2 campi di calcio e relativi spogliatoi  di recentissima ristrutturazione ) ;
  • Allevamenti zootecnici ( patrimonio Bovino per circa 300/350 capi ), un allevamento avicolo, un impianto di pesca sportiva con annesso ristorante nel periodo estivo.

Ad incrementare in misura considerevole la funzione di difesa di questo  Consorzio si evidenzia la presenza del Ponte di collegamento fra la sponda Emiliana e Lombarda, in prossimità di Ragazzola di Roccabianca ; trattasi di importante via di traffico interregionale, di fatto oggi una delle principali arterie di collegamento per gli interscambi fra la sponda Emiliana e le provincie di Cremona – Mantova e  Brescia.

Il tratto iniziale su sponda Parmense  è stato realizzato  a livello di campagna ( trattasi di circa Km. 1,2 ) e pertanto, in caso di esondazione del fiume, anche la viabilità del Ponte risulta essere interrotta con notevoli disagi per la circolazione giornaliera molto intensa ; mancando le difese arginali questa circostanza può verificarsi  con situazioni  giudicate sostanzialmente nella norma di periodo.

Non ultimo il Consorzio controlla il mantenimento in buon ordine del canale di scolo denominato Cavo Tombone, che attraversa per intero il territorio consortile sfociando poi nel fiume Po nella parte più a valle; esso funge da collettore delle acque pubbliche di tutti i principali canali di scolo del comune di Polesine Zibello ovverosia del canale diversivo di Busseto (che raccoglie lo scarico del depuratore dell’abitato di Polesine), del canale denominato Travaccone (che raccoglie lo scarico delle acque del centro abitato di Zibello), del canale che fuoriesce dalla zona industriale di Pieveottoville (in cui confluiscono gli scarichi dei depuratori pubblici e privati siti nel centro abitato di Pieveottoville), oltre a raccogliere le acque meteoriche di una vasta area edificata ed agricola posta a sud-est della golena chiusa compresa nel Consorzio del Tombone.

Nell’ ultima grande alluvione dell’ottobre 2000, l’arginatura consortile subì  danni considerevoli,  consistenti in ben nove falle nel manufatto in terra  e nella formazione  in prossimità di alcune di esse di  enormi lagoni.  Le leggi speciali approntate dal Governo e dalle Regioni per la ricostruzione delle arginature danneggiate da quegli  eventi alluvionali  portarono al riconoscimento del Consorzio quale Ente attuatore   e all’ assegnazione  di finanziamenti pubblici ( O.M. 3090/2000  e successive modifiche ed integrazioni ) per un importo complessivo € 1.614.519,69.

Tale impiego di fondi ha consentito la ricostruzione in tempi ristretti delle arginature danneggiate,  ristabilendo altresì il franco rispetto alle arginature maestre oggetto anch’ esse di innalzamento rispetto ai valori ante-alluvione 2000,  come da progetto approvato da Magispo, Regione, Provincia e Comuni.

Tale progetto concordato con gli enti sopraccitati necessita di naturale completamento, consistente nel riportare il livello di franco ( differenza di altezza rispetto alle arginature maestre) lungo tutto il perimetro dell’ argine consortile, oggi invece limitato ai soli tratti ricostruiti a seguito alluvione ; ciò al fine di favorire pienamente la funzione della golena durante le fasi di  esondazione del fiume  quale scolmatrice dell’ onda di piena.

Il completamento del  progetto si pone pertanto come obbiettivo il sopralzo completo dell’arginatura consortile ad una quota che risulti – 1,00 mt dalla sommità dell’ arginatura maestra che viene intersecata  nel Comune di Zibello in prossimità del centro abitato e nel  Comune di Roccabianca in prossimità del centro abitato della frazione di Stagno.

Detto lavoro verrà eseguito per stralci, in funzione delle risorse disponibili, privilegiando   quei tratti dove la differenza tra la quota  dell’ argine consortile rispetto al maestro  è più marcata.

Il sopralzo e la livellazione verranno eseguite con il reperimento sul mercato di terreni limo-argillosi provenienti da scavi o cave della zona. Il materiale verrà depositato in luoghi ben identificati lungo tutto il tratto arginale ed in un secondo momento trasportato sulla sommità del rilevato attuale per essere lavorato.

La lavorazione prevede le seguenti fasi:

1. Scoticamento del rilevato attuale del lato verso la golena chiusa;

2. Ripperaggio della sommità attuale dell’argine per eseguire un miglior innesto con i futuri strati di terreno;

3. Trasporto del materiale terroso posizionato a strati ben costipati sulla sommità arginale andando ad occupare, dove possibile, lo spallone esistente e realizzando una sommità arginale allo stato finale con una larghezza media di mt 4,00 (per garantire il transito in sicurezza di mezzi in casi di emergenze);

4. Inerbimento della nuova sezione arginale.

Il Presidente

Paolo Levrini